Saturday, April 30, 2005
Eleganti suonatori di tromba ma disarmati. Da Lodi hanno suonato le loro campane e li hanno suonati. Comunque vada a finire, Antonveneta è morta. Viva Antonveneta. Raccolgo anch'io il mio fagottino con due libri e qualche carta e me ne vado. Cesarino pensaci tu. Amen
Beatificazioni
Intervistato dal quotidiano "Il Tempo" il noto industriale Paolo Sinigaglia dichiara a proposito del piano presentato ieri da Fiorani: «È un progetto che non guarda al Veneto come terra sulla quale vendere mutui, ma punta a condividere un percorso di crescita delle imprese. Per me Fiorani è un santo». Dunque Fiorani nuovo protettore di Padova o solo patrono della compagnia aerea Alpi Eagles?
Monday, April 25, 2005
Bufale e regolatori
Nel paese dove fioriscono i conflitti d'interesse e gli arbitri fanno i player non dobbiamo meravigliarci se il Presidente di Antonveneta Tommaso Cartone, fresco candidato della lista "Fiorani", stia pensando lui a stabilire le regole della prossima Assemblea degli azionisti e delle votazioni per il rinnovo del CdA. Almeno questo è quanto afferma un quotidiano nazionale che ci fornisce anche ulteriori particolari. A quanto pare come direbbe un noto mezzobusto televisivo, si brancola nel buio. Lo statuto della banca non darebbe alcuna indicazione sulle modalità con cui si devono tenere le votazioni. Come si svolgeranno? si chiede il malcapitato giornalista. L'elezione avverrà per lista o per candidati? E se si votano le liste, queste vengono proposte tutte insieme o una alla volta? E come garantire che gli azionisti votino una sola volta? Insomma sembrerebbe davvero un bel rebus. Si fa sapere che gli esperti legali di Antonveneta sarebbero al lavoro e allora c'è da sperare che non partoriscano un "mattarellum" o un "cartone". Ma a me, a parte qualche risvolto procedurale da chiarire, non risulta una situazione così tragica, da "anno zero". Non sarà tutta una bufala? Repubblica vittima di un "pacco"?. Avranno forse intervistato l'usciere, con tutto il rispetto per gli uscieri, invece di chissacchì? Forse questa volta le fonti non sono bene informate? Non sarà invece che a qualcuno non piacciono le regole del gioco e vorrebbe che l'arbitro-giocatore le cambiasse? Lo sapremo presto.
Tuesday, April 19, 2005
Notizie ANSIA
Roma - 19 aprile ore 17:12 - (ANSIA) Folla in attesa davanti palazzo Kock della fumata nera o bianca del governatore sulla richiesta di Abn di salire al 30% di Antonveneta. Il nuovo sistema di comunicazione dell'autorizzazione deciso da Bankitalia dopo il blitz di Fazio ieri sera a Piazza San Pietro. Risolti nella mattinata problemi di tiraggio della vecchia canna fumaria, all'interno della quale sarebbero state rinvenute solamente delle cimici. Il Segretario del governatore ha smentito la presenza di orsi, tori o giornalisti milanesi. Nel frattempo Fiorani, investito dalla Banca d'Italia del titolo di Cavaliere Bianco e autorizzato dal Cda di Lodi ad utilizzare l'areo per una nuova trasferta ad Amsterdam avrebbe rivelato alle solite fonti finanziarie ben informate che il motivo della missione sarebbe quello di comunicare ad Abn di essere pronto a rilevare una quota del colosso olandese e di avere un grande piano di espansione Lodi-Padova-Amsterdam per il quale chiede finanziamenti. Fonti vicine alla banca olandese fanno sapere però che l'agguerrito finanziere lodigiano non verrà ricevuto dopo l'increscioso episodio avvenuto al Bar della Direzione centrale dell'Istituto. Infatti lo scorso sabato, dopo aver offerto caffè e pasticcini alla delegazione con la quale si era incontrato, avrebbe tentato di pagare il conto con azioni al portatore della popolare Lodi. In questo caso per ottenere finanziamenti il finanziere lombardo-veneto potrebbe rivolgersi al mercato e infine a Lourdes. (ANSIA)
Sunday, April 17, 2005
Ronzini
Lo storico Sapelli chiede al Presidente Ciampi di nominare Fazio senatore a vita. Per fortuna Ciampi non è Caligola e Fazio non è un suo cavallo.
Giù le braccia
Leggo il furibondo attacco della Fabi con il suo comunicato "Giù le mani dal VAP" contro le organizzazioni del "primo tavolo" e contro l'Amministratore delegato di Antonveneta. E che sarà successo, mi sono chiesto. A parte il fatto che oggi forse sarebbe il caso di preoccuparsi maggiormente con cotanta veemenza di chi sta mettendo le mani su Antonveneta, sul nostro futuro e sui VAP degli anni a venire, ma come mai la Fabi improvvisamente torna a ricordarsi di essere "il sindacato maggiormente rappresentativo" (sic) e riscopre gli attributi? Finora tutto andava bene madama la marchesa. Si, coerentemente con le proprie convinzioni la Fabi non ha mai firmato l'accordo sugli inquadramenti (anche se, sempre coerentemente, pretende poi di gestire la sua applicazione), ma non ci eravamo accorti, finora, che si fosse eretta a solitaria Robin Hood degli sfruttati di tutto il mondo contro le politiche che tolgono a tutti "per ridistribuire solo a pochi discrezionalmente decisi dalla controparte", contro le politiche che tolgono "al salario contrattato per dare al salario discrezionale" contro le "spremiture" dei lavoratori in nome di sacrifici che non tutti fanno. Lascio agli addetti ai lavori l'adeguata risposta sul piano sindacale. Mi chiedo però dove, come e quando è stato consumato il tradimento visto che era il primo incontro, un tavolo tecnico, e le organizzazioni del primo tavolo si sono limitate ad esprimere solo un primo, sommario giudizio di "impresentabilità" senza entrare nel merito di più articolate considerazioni per le quali vanno prima esperiti una serie di approfondimenti. Come sempre la fretta fa partorire gattini ciechi. Ma si sa, ogni occasione è buona per rientrare in gioco. E demagogia e strumentalizzazione sono evidenti quando dopo aver sparato a zero con una serie di capoversi infuocati contro le altre organizzazioni sindacali improvvisamente la Fabi ne trae la "logica" proposta....torniamo insieme. Scusate l'ardito accostamento ma è come Fiorani che tende la mano mentre, con ogni mezzo più o meno legittimo, cerca di metterlo in quel posto agli olandesi. Solo che qui non ci sono voli aerei per il primo tavolo. Le prenotazioni sono chiuse.
Friday, April 15, 2005
Poveri ma ultrasimpatici
L'ormai celebre Sinigaglia ci fa sapere (lancio ANSA) che Fiorani gli è ultrasimpatico ma non gli ha fatto proposte, che non venderà agli olandesi ma che deciderà il da farsi solo da lunedì in poi. Dunque massima sintonia ma nessun concerto per non incappare nelle maglie dell'Opa obbligatoria. Intanto Fazio, che dovrebbe fare l'arbitro ma fischia solo a senso unico e impartisce direttamente sul campo le disposizioni tattiche alla squadra del cuore inventando la nuova figura dell'arbitro-giocatore-allenatore, avrebbe autorizzato la Popolare Lodi e il suo ultrasimpatico amico Fiorani ad arrivare al 29,9% di Antonveneta. Con il che potremmo dire che ora le abbiamo viste proprio tutte, ma non mettiamo limiti alla provvidenza. Già perchè per arrivare al 30% l'esborso complessivo del finanziere da Lodi sarebbe almeno di 2 miliardi di euro, un ammontare che è pari al valore della sua Banca, debiti esclusi. E perche sappiamo che Lodi ha altri 1,2 miliardi da pagare per precedenti acquisizioni e operazioni varie e si appresta ad inondare il mercato, con il beneplacito di Consob, di una valanga di bond. Insomma, Fazio agirebbe così secondo i canoni prudenziali richiesti a un'autorità che governa un sistema bancario? Ai posteri e ai tribunali l'ardua sentenza visto che nessun altro se ne preoccupa.
Thursday, April 07, 2005
Sconcerto
Che bella cosa l'amicizia, soprattutto quando non è para...sociale ed è benedetta da Fazio. Ricucci insieme con l'amico Gianpiero Fiorani, insieme con l'amico di Fiorani, Emilio Gnutti, insieme con l'amico di Gnutti e Fiorani, Crudele (Unipol), insieme con l'amico Doris (però che strano che il più strenuo difensore dell'italianità abbia trasferito la sua cassaforte in Lussemburgo), insieme con gli amici imprenditori veneti e gli amici degli amici imprenditori veneti, si muovono in sintonia ma senza concertazione, ci è stato spiegato. Così anche noi, come loro, siamo sconcertati. Consob e Bankitalia pure. Così sconcertati che sono rimasti senza parole.
Saturday, April 02, 2005
Stipendi fatali
"Lo stipendio dell’amministratore delegato di banca Antonveneta, Piero Luigi Montani, lo scorso anno è balzato a quota 4,24 milioni di euro, al lordo di tasse e ritenute. L’importo risulta quadruplicato rispetto all’emolumento ottenuto nel 2003 dal top manager, che sale al quarto posto fra i dirigenti meglio pagati nelle società quotate in Borsa. Enrico Pernice, direttore generale di Antonveneta fino allo scorso ottobre, ha ricevuto emolumenti per 2,14 milioni, più che raddoppiati rispetto ai 998 mila euro percepiti nel 2003. Francesco Spinelli, nominato vicepresidente vicario di Antonveneta nel marzo 2004, ha ricevuto 808 mila euro. Il presidente Tommaso Cartone, in carica dal 23 febbraio 2004, è stato compensato con 791 mila euro, il consigliere Gilberto Benetton con 306 mila". Questo è quanto ha pubblicato il Mattino di Padova il 1 aprile. Commenti? Non mi scandalizzo per una anomalia che coinvolge il top management di tutte le banche italiane. In Italia i prezzi del mercato dei manager nel credito fanno il paio con quelli dei calciatori e indubbiamente la condizione di non concorrenzialità e di protezionismo fortemente voluta dal governatore di Bankitalia per il settore non contribuisce certo a calmierare le cifre. Ne è una riprova il fatto che il nostro A.d. abbia una busta paga che è più del doppio di quella ricevuta da Rijkman Groenink, al vertice di Abn Amro. Piccolo particolare, Abn capitalizza in Borsa 32 miliardi di euro contro i 6 della rivale italiana e ha raggiunto nel 2004 oltre 4 miliardi di utili, contro i 282 milioni di Antonveneta. A noi comuni mortali del terzo mondo, costretti a sudarci anche i nostri dovuti recuperi contrattuali, non resta che sperare almeno in un più che legittimo ed adeguato incremento del premio di produttività aziendale.
Licenziamenti & licenziamenti
E' encomiabile la preoccupazione di Sinigaglia, imprenditore veneto, con una importante partecipazione in Antonveneta, il quale, in una polemica dichiarazione a il Mattino di Padova, ricordando Pontello, sembra ne rivendichi il testimone nel vegliare sugli interessi dei 25mila azionisti, degli 8mila dipendenti, nonché dei clienti e fornitori della Banca. Sinigaglia in particolare è preoccupatissimo per il personale che, parole sue, "non credo sarà mantenuto a Padova: in Olanda nel 2004 Abn Amro ha licenziato 2.500 persone!». Non avendo a disposizione ulteriori sue dichiarazioni che chiariscano questa sibillina affermazione e non sapendo se essa vada intesa anche nel senso che il nostro paladino prefiguri una deportazione ad Amsterdam di parte del personale su carri ferroviari piombati mi astengo da più diffusi commenti. Vorrei solo ricordare al nostro illustre e filantropico azionista che in questi ultimi tre anni, a seguito di due successivi piani di riduzione del personale, in Banca Antonveneta sono stati "esodati" (paracadustica espressione che sostituisce il termine "licenziamento", ma il concetto è lo stesso) o sono in via di "esodazione" più di 2.000 lavoratori. Questo anche per salvaguardare e valorizzare il suo investimento. Nè mi risulta si sia alzata la sua voce contro questi tagli che hanno contribuito e contribuiranno, per dirla alla Pontello, "a far intascare (a lui come ad altri beneficiari) molti soldi".
Friday, April 01, 2005
Il 1 aprile di Bankitalia
Fiorani come Lotito? Bipielle come la Lazio? Oggi è il 1 aprile e quindi prendiamo con le molle questa notizia pubblicata su MF. L'idea originale veramente è di Giulio Tremonti che la utilizzò per il salvataggio di molte squadre di calcio indebitate ma ora la Banca d'Italia farebbe proprio lo strumento dello spalma debiti e lo vorrebbe applicare ai nuovi principi contabili (Ias) che dovranno essere seguiti dagli istituti di credito. Tirerebbe un sospiro di sollievo la Popolare di Lodi che avrebbe altrimenti dovuto effettuare pesanti riduzioni del patrimonio di vigilanza per rispettare i nuovi criteri contabili, a causa dei put che gravano sul suo bilancio. La Bipielle si è impegnata ad acquistare entro giugno del 2005 dalla fondazione Cassa di Lucca la quota restante della Cassa di Risparmio di Lucca, già posseduta da Lodi al 79,5%. Una put da 420 milioni di euro. A questo impegno d'acquisto si aggiungono peraltro le opzioni che legano la banca di Fiorani alla Barilla per l'acquisto della tedesca Kamps, per un totale di put da onorare pari a oltre 1,3 miliardi di euro. Poiché i nuovi Ias sono in vigore dal primo gennaio scorso, la Lodi, che è scarsamente capitalizzata, a fine anno dovrebbe effettuare una riduzione di patrimonio con conseguente obbligo ad aumentare il capitale, per non scendere sotto i ratios di Bankitalia.Ecco quindi lo spalma-put. Bankitalia, con tale nuova normativa, permetterebbe di recepire in maniera graduale l'effetto negativo di applicazione degli Ias sul patrimonio di vigilanza derivante dall'iscrizione in bilancio nello stato patrimoniale delle opzioni put delle banche. Se la notizia fosse confermata ci aspetteremo dunque una dichiarazione di Fiorani che inizi così: «Nell'antica Grecia i sofisti pronunciavano discorsi raffinati ed eleganti , ma totalmente privi di verità: per loro l'importante era parlar bene, avere un buon effetto sulle orecchie degli ascoltatori. Per Socrate invece quel che più contava era la verità. I sofisti puntavano a stupire l'ascoltatore, dal momento che erano convinti che la verità non esistesse........».
L'ex-ex e quindi neo Ministro delle Riforme Calderoli (che di filosofia greca se ne intende) ieri a Lodi per chiudere la campagna del candidato sindaco si è intrattenuto a lungo proprio con Fiorani, sembra a proposito delle teorie di Platone (per il quale il dialogo è come lo scontro tra due pietre, da cui si produce conoscenza), ed ha concluso queste meditazioni affermando che «nessuno si fregherà i nostri istituti di credito. Nella commissione Ue sappiano che da noi si fanno solo le cose che convengono. Se questo passaggio non conviene non si farà, a costo di scendere in piazza». Per chi si mette di traverso niente taglia ma solo cicuta.
L'ex-ex e quindi neo Ministro delle Riforme Calderoli (che di filosofia greca se ne intende) ieri a Lodi per chiudere la campagna del candidato sindaco si è intrattenuto a lungo proprio con Fiorani, sembra a proposito delle teorie di Platone (per il quale il dialogo è come lo scontro tra due pietre, da cui si produce conoscenza), ed ha concluso queste meditazioni affermando che «nessuno si fregherà i nostri istituti di credito. Nella commissione Ue sappiano che da noi si fanno solo le cose che convengono. Se questo passaggio non conviene non si farà, a costo di scendere in piazza». Per chi si mette di traverso niente taglia ma solo cicuta.