Stipendi fatali
"Lo stipendio dell’amministratore delegato di banca Antonveneta, Piero Luigi Montani, lo scorso anno è balzato a quota 4,24 milioni di euro, al lordo di tasse e ritenute. L’importo risulta quadruplicato rispetto all’emolumento ottenuto nel 2003 dal top manager, che sale al quarto posto fra i dirigenti meglio pagati nelle società quotate in Borsa. Enrico Pernice, direttore generale di Antonveneta fino allo scorso ottobre, ha ricevuto emolumenti per 2,14 milioni, più che raddoppiati rispetto ai 998 mila euro percepiti nel 2003. Francesco Spinelli, nominato vicepresidente vicario di Antonveneta nel marzo 2004, ha ricevuto 808 mila euro. Il presidente Tommaso Cartone, in carica dal 23 febbraio 2004, è stato compensato con 791 mila euro, il consigliere Gilberto Benetton con 306 mila". Questo è quanto ha pubblicato il Mattino di Padova il 1 aprile. Commenti? Non mi scandalizzo per una anomalia che coinvolge il top management di tutte le banche italiane. In Italia i prezzi del mercato dei manager nel credito fanno il paio con quelli dei calciatori e indubbiamente la condizione di non concorrenzialità e di protezionismo fortemente voluta dal governatore di Bankitalia per il settore non contribuisce certo a calmierare le cifre. Ne è una riprova il fatto che il nostro A.d. abbia una busta paga che è più del doppio di quella ricevuta da Rijkman Groenink, al vertice di Abn Amro. Piccolo particolare, Abn capitalizza in Borsa 32 miliardi di euro contro i 6 della rivale italiana e ha raggiunto nel 2004 oltre 4 miliardi di utili, contro i 282 milioni di Antonveneta. A noi comuni mortali del terzo mondo, costretti a sudarci anche i nostri dovuti recuperi contrattuali, non resta che sperare almeno in un più che legittimo ed adeguato incremento del premio di produttività aziendale.
0 Commenti:
Invia il tuo commento
<< Home