La corrida
A volte può succedere che anche uno dei più autorevoli quotidiani economici nazionali che si rifà a modelli di tradizione anglosassone, cada in uno stile poco d'oltremanica e molto ispirato al nostro solito provincialismo. Ma non c'è da meravigliarsi visto che spesso gli stessi britannici perdono il loro stile anglosassone fino ad avvicinarsi molto agli italici stereotipi dei "furbetti del quartierino". Insomma tutto il mondo è paese. Così da una parte apprendiamo dal Wall Street Journal che, secondo la documentazione presentata alla SEC Americana, il presidente di Abn Amro, Arthur Martinez, e il membro del board Huibert Boumeester si vedranno riconosciuti da Barclays dei lauti incrementi di stipendio nel caso la banca inglese esca vittoriosa dalla contesa per Abn Amro, dall'altra ci viene presentata un'Antonveneta in sospirosa attesa del conquistador spagnolo.
Non credo inoltre sia un buon servizio ai fini della formazione di un giudizio informato ed equilibrato piegare a interessi di bottega e a strategie di corto respiro notizie e documenti, estrapolando da essi solo quello che fa più comodo o guardando la realtà dietro una lente deformante. Purtroppo tra stampa a volte pressappochista o a caccia della nota di colore e dilettanti allo sbaraglio, il dibattito su quella che potrebbe essere la più grande acquisizione mai avvenuta al mondo nel settore finanziario sembra diventare a volte una squallida discussione da Bar dello Sport o, se preferite, il frutto di visioni materializzatesi in una fumeria d'oppio.
Credo che i lavoratori siano maturi e informati abbastanza per non lasciarsi condizionare da una "propaganda" francamente imbarazzante e a volte ridicola. Tuttavia credo opportuno puntualizzare alcuni fatti e concetti alla luce di voci e illazioni circolate nelle ultime settimane e che hanno creato tra i lavoratori confusione, disappunto e timori su quello che potrebbe essere il loro destino.
Andiamo pertanto, con ordine e in estrema sintesi, a vedere di fare possibilmente chiarezza sui seguenti punti.
-- Nella votazione con la quale il Comitato Aziendale Europeo di Abn Amro ha espresso un parere positivo sulla fusione ABN Amro-Barclays si sono astenuti i due rappresentanti italiani presenti (non 3) e 1 rappresentante di un altro paese europeo. Gli astenuti sono stati quindi 3 e non 10 come erroneamente riportato da un giornale.
-- Santander ha effettuato un incontro informale, a Roma, con le Segreterie di Coordinamento di Banca Antonveneta e un incontro ufficiale, ad Amsterdam, con il CAE. In entrambe le occasioni la banca spagnola non ha mai dichiarato di voler abbandonare il modello divisionale in atto presso Banca Antonveneta. C'è da aggiungere che anche Santander, pur con alcune peculiari differenze, adotta un modello divisionale, strutturato per aree di business.
-- I Sindacati di Banca Antonveneta hanno accettato il modello divisionale con l'Accordo Quadro del 24 Gennaio 2007 per il Piano Industriale 2007-2008.
-- I Sindacati di Banca Antonveneta, pur non lesinando critiche per modi e tempi di realizzazione del piano industriale 2007-2008 e per alcune disfunzioni organizzative susseguenti alla realizzazione del piano stesso, non mi risulta abbiano individuato un nuovo modello organizzativo e presumo che il modello divisionale resti, allo stato, l'unico modello valido e quindi praticabile nella nostra Azienda.
-- Una eventuale futura ristrutturazione e un nuovo modello saranno, in ogni caso e con qualsiasi proprietà, frutto di un progetto industriale e di un percorso di confronto i cui tempi e sviluppi non sono ancora prevedibili e, comunque, non a breve termine.
-- E' del tutto evidente che nel recente comunicato unitario relativo al Parere espresso dal CAE sulla fusione Barclays-ABN Amro, l'estensore o gli estensori dello stesso non abbiano voluto intendere che Groenink avesse sposato la stessa posizione di neutralità del Sindacato Antonveneta. Infatti motivazioni e contenuti dei due giudizi sono differenti e non comparabili. Da una parte, infatti, il Sindacato ha sospeso il suo giudizio in attesa dei piani industriali dei contendenti, dall'altra i board di ABN, pur continuando a sostenere l'offerta Barclays in quanto strategicamente vantaggiosa per le prospettive industriali che aprirebbe, hanno dovuto ritirare la loro raccomandazione agli azionisti in quanto finanziariamente inferiore all'offerta del Consorzio, che, a sua volta, come recita il comunicato ufficiale di ABN, presenta ancora incognite e rischi di esecuzione.
Per quanto riguarda un approfondimento sulle conseguenze sociali, i rischi, le politiche occupazionali, la sostenibilità, le strategie, le opportunità, che differenziano le due offerte sul tavolo, torneremo presto con delle analisi e degli articoli con i quali cercheremo di dare ai lavoratori la più ampia e accurata informazione possibile.
Non credo inoltre sia un buon servizio ai fini della formazione di un giudizio informato ed equilibrato piegare a interessi di bottega e a strategie di corto respiro notizie e documenti, estrapolando da essi solo quello che fa più comodo o guardando la realtà dietro una lente deformante. Purtroppo tra stampa a volte pressappochista o a caccia della nota di colore e dilettanti allo sbaraglio, il dibattito su quella che potrebbe essere la più grande acquisizione mai avvenuta al mondo nel settore finanziario sembra diventare a volte una squallida discussione da Bar dello Sport o, se preferite, il frutto di visioni materializzatesi in una fumeria d'oppio.
Credo che i lavoratori siano maturi e informati abbastanza per non lasciarsi condizionare da una "propaganda" francamente imbarazzante e a volte ridicola. Tuttavia credo opportuno puntualizzare alcuni fatti e concetti alla luce di voci e illazioni circolate nelle ultime settimane e che hanno creato tra i lavoratori confusione, disappunto e timori su quello che potrebbe essere il loro destino.
Andiamo pertanto, con ordine e in estrema sintesi, a vedere di fare possibilmente chiarezza sui seguenti punti.
-- Nella votazione con la quale il Comitato Aziendale Europeo di Abn Amro ha espresso un parere positivo sulla fusione ABN Amro-Barclays si sono astenuti i due rappresentanti italiani presenti (non 3) e 1 rappresentante di un altro paese europeo. Gli astenuti sono stati quindi 3 e non 10 come erroneamente riportato da un giornale.
-- Santander ha effettuato un incontro informale, a Roma, con le Segreterie di Coordinamento di Banca Antonveneta e un incontro ufficiale, ad Amsterdam, con il CAE. In entrambe le occasioni la banca spagnola non ha mai dichiarato di voler abbandonare il modello divisionale in atto presso Banca Antonveneta. C'è da aggiungere che anche Santander, pur con alcune peculiari differenze, adotta un modello divisionale, strutturato per aree di business.
-- I Sindacati di Banca Antonveneta hanno accettato il modello divisionale con l'Accordo Quadro del 24 Gennaio 2007 per il Piano Industriale 2007-2008.
-- I Sindacati di Banca Antonveneta, pur non lesinando critiche per modi e tempi di realizzazione del piano industriale 2007-2008 e per alcune disfunzioni organizzative susseguenti alla realizzazione del piano stesso, non mi risulta abbiano individuato un nuovo modello organizzativo e presumo che il modello divisionale resti, allo stato, l'unico modello valido e quindi praticabile nella nostra Azienda.
-- Una eventuale futura ristrutturazione e un nuovo modello saranno, in ogni caso e con qualsiasi proprietà, frutto di un progetto industriale e di un percorso di confronto i cui tempi e sviluppi non sono ancora prevedibili e, comunque, non a breve termine.
-- E' del tutto evidente che nel recente comunicato unitario relativo al Parere espresso dal CAE sulla fusione Barclays-ABN Amro, l'estensore o gli estensori dello stesso non abbiano voluto intendere che Groenink avesse sposato la stessa posizione di neutralità del Sindacato Antonveneta. Infatti motivazioni e contenuti dei due giudizi sono differenti e non comparabili. Da una parte, infatti, il Sindacato ha sospeso il suo giudizio in attesa dei piani industriali dei contendenti, dall'altra i board di ABN, pur continuando a sostenere l'offerta Barclays in quanto strategicamente vantaggiosa per le prospettive industriali che aprirebbe, hanno dovuto ritirare la loro raccomandazione agli azionisti in quanto finanziariamente inferiore all'offerta del Consorzio, che, a sua volta, come recita il comunicato ufficiale di ABN, presenta ancora incognite e rischi di esecuzione.
Per quanto riguarda un approfondimento sulle conseguenze sociali, i rischi, le politiche occupazionali, la sostenibilità, le strategie, le opportunità, che differenziano le due offerte sul tavolo, torneremo presto con delle analisi e degli articoli con i quali cercheremo di dare ai lavoratori la più ampia e accurata informazione possibile.
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