Tortellini stampa
Al Forex di Modena lo spettacolo è stato indecente. Molti commentatori in questi giorni si pronavano in ginocchio davanti alla divinità della sacra Trimurti e in particolare a una delle sue tre teste. Ma a Modena si sono superati. Improvvisamente hanno dimenticato tutto, bond argentini, Cirio, Parmalat, inchieste, denunce e, inchinandosi ai vuoti proclami di Fazio sull'efficienza del sistema creditizio italiano e la sua competitività, spargono in giro profumi d'incenso e peana riprendendo ed esaltando le traballanti ed elusive argomentazioni del governatore. Evidentemente qualcuno avrà ricordato loro da chi sono pagati e non mi sorprendo davanti all'ennesima dimostrazione di servilismo della italica libera stampa. D'altro lato, chi più chi meno, i banchieri hanno fatto quadrato intorno al loro paladino, sgomitando a pranzo per sedere al suo tavolo. Hanno brillato, per le loro significative assenze, Passera, Profumo e Salvatori. A questo punto alla stampa non è rimasto che puntare i riflettori sui vip del momento, quel Ricucci che ha fatto le capriole per essere invitato a pranzo e quello Gnutti che, con le sue battute, fa ridere più di Benigni. «Guai se uno straniero superasse il tetto del 15%, ce ne accorgeremmo tra qualche anno, soprattutto noi creditori». Esilarante. Ci mancava solo che saltasse in braccio al suo anfitrione come fa Benigni con i suoi ospiti. Molti banchieri hanno lasciato prima della fine e la festa si è spenta così, malinconicamente. Domani sarà un altro giorno e, state tranquilli, non vedremo i banchieri italiani alla riscossa. Domani, ancora una volta, sarà Striscia la notizia a darci la notizia. Quella vera.
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