Quando saremo tutti morti
Dopo la svalutazione cinese e la debacle delle borse, i soliti ottimisti di professione pensano che i mercati saranno ancora molto agitati in vista del previsto aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti (settembre/ottobre) ma, una volta che la notizia sarà vecchia e tutti si renderanno conto che il mondo non è cambiato, il mercato dovrebbe migliorare, toccando nuovi massimi con gli indici di borsa ancora più elevati di oltre il 10 per cento rispetto ai livelli attuali. Tutto questo è possibile, sempre secondo gli ottimisti, prima della fine dell'anno. Ma, detto questo, cari investitori, bisogna smettere di guardare al portafoglio. Tutto è possibile a breve termine. I rendimenti sono nel lungo termine e una variazione di un mese all'altro di valore totale non significa niente. Ma, come diceva Keynes, nel lungo periodo non saremo tutti morti?
Labels: borse, Cina, svalutazione
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