La peste nera
Fortunatamente non sono un tuttologo esperto in qualsiasi argomento (come lo sono la maggior parte degli italiani) e quindi parlo di influenza suina solo per fare qualche considerazione di carattere generale. Premetto anche che non credo a teorie complottiste, ma non posso non notare come questa vicenda appaia organizzata e orchestrata al fine di propagare paura e panico tra la gente come per distrarla da qualche altra preoccupazione ben più grave.
L'influenza suina trasmessa da persona a persona non è una novità. La sua manifestazione più conosciuta avvenne nel 1976 quando, guarda caso, il contagio colpì 230 soldati di stanza a Fort Dix, in New Jersey, e destò la preoccupazione che si potesse ripetere una epidemia come quella che uccise milioni di persone all'inizio dello scorso secolo (nel 1918) ed è conosciuta con il nome di "spagnola". In questi ultimi anni, con ricorrenza ciclica, abbiamo assistito al propagarsi di allarmi terroristici su nuove e terribili malattie che nel giro di poche settimane sono scomparse silenziosamente dai mass media.
A rimetterci letteralmente le penne, sempre e solo galline, uccelli e ora gli incolpevoli maiali. Ogni volta si sono introdotte misure per limitare la mobilità di uomini e merci e in qualche occasione, come per mucca pazza, è stato un pretesto per erigere barriere protezionistiche. Mi chiedo allora perchè proprio adesso e perchè tutto nasca dal Messico, paese di grande migrazione clandestina verso gli Stati Uniti. Credo che anche questa volta le paure si riveleranno infondate e diffuse ad arte per estendere sistemi di più stretto controllo sulle popolazioni.
A meno che non vogliamo credere possa ripetersi quel che avvenne nella metà del XIV secolo quando la peste nera uccise metà della popolazione europea nel mezzo del più grande crollo finanziario di tutti i tempi. E anche allora qualcuno si attendeva, sbagliando, che dopo la peste vi fosse un’abbondanza di prodotti per i pochi sopravvissuti. Una pandemia meglio della guerra ai fini del controllo demografico? Spero nessuno ci pensi seriamente.
L'influenza suina trasmessa da persona a persona non è una novità. La sua manifestazione più conosciuta avvenne nel 1976 quando, guarda caso, il contagio colpì 230 soldati di stanza a Fort Dix, in New Jersey, e destò la preoccupazione che si potesse ripetere una epidemia come quella che uccise milioni di persone all'inizio dello scorso secolo (nel 1918) ed è conosciuta con il nome di "spagnola". In questi ultimi anni, con ricorrenza ciclica, abbiamo assistito al propagarsi di allarmi terroristici su nuove e terribili malattie che nel giro di poche settimane sono scomparse silenziosamente dai mass media.
A rimetterci letteralmente le penne, sempre e solo galline, uccelli e ora gli incolpevoli maiali. Ogni volta si sono introdotte misure per limitare la mobilità di uomini e merci e in qualche occasione, come per mucca pazza, è stato un pretesto per erigere barriere protezionistiche. Mi chiedo allora perchè proprio adesso e perchè tutto nasca dal Messico, paese di grande migrazione clandestina verso gli Stati Uniti. Credo che anche questa volta le paure si riveleranno infondate e diffuse ad arte per estendere sistemi di più stretto controllo sulle popolazioni.
A meno che non vogliamo credere possa ripetersi quel che avvenne nella metà del XIV secolo quando la peste nera uccise metà della popolazione europea nel mezzo del più grande crollo finanziario di tutti i tempi. E anche allora qualcuno si attendeva, sbagliando, che dopo la peste vi fosse un’abbondanza di prodotti per i pochi sopravvissuti. Una pandemia meglio della guerra ai fini del controllo demografico? Spero nessuno ci pensi seriamente.
Labels: crisi economica, crisi finanziaria, influenza suina, peste nera
0 Commenti:
Invia il tuo commento
<< Home