Tiramisù
Ovvero cosa succede quando le si provano proprio tutte per tirare sù un mercato tenuto artificialmente in vita manipolando dati e scorgendo germogli verdi anche tra le erbacce già bruciate dal sole infuocato di questa caldissima estate.
Giovedì scorso, nonostante il solito dato macroeconomico meno peggiore dello zero virgola zero rispetto a quanto previsto dal più pessimista degli analisti, le borse sino ad un'ora dalla chiusura erano in territorio negativo. Ecco allora i media accorrere in soccorso con una notizia che ha l'effetto di rianimare il moribondo: Nouriel Roubini, l’economista americano che per primo previde la crisi finanziaria e che è sempre stato scettico sulle possibilità di un superamento rapido della recessione, a quanto pare comincerebbe a vedere rosa.
A Roubini con un abile montaggio viene fatto dire in un'intervista apparsa sulla CNBC: «Credo di poter dire che abbiamo passato il momento peggiore, o per lo meno che siamo molto vicini all’inversione di tendenza. Sia in termini economici che finanziari le condizioni possono volgere al miglioramento, anche se la recessione continuerà fino alla fine dell’anno». Tutto rigorosamente virgolettato e ripreso anche da Bloomberg che sottolinea come le dichiarazioni di Roubini hanno contribuito a infondere ottimismo negli analisti e nel mercato, spingendo Wall Street al rialzo.
Peccato che non fosse vero niente, o meglio quelle frasi erano state estrapolate da un contesto dando loro un diverso significato. Tanto è vero che è dovuto intervenire Nouriel Roubini in persona con un comunicato stampa che ha rimesso le cose a posto e tutti i puntini sulle i.
Naturalmente le autorità di borsa si guardano bene dall'intervenire e dall'andare a vedere cosa stia succedendo in un mercato ormai ridotto a una bisca a cielo aperto e facilmente manipolabile dati i bassi volumi di scambio. Anche attraverso l'informazione, distorcendo dati e notizie come sta avvenendo per i risultati delle trimestrali o semplicemente ignorandoli come ad esempio il collasso delle esportazioni nei primi sette paesi industrializzati del mondo.
Giovedì scorso, nonostante il solito dato macroeconomico meno peggiore dello zero virgola zero rispetto a quanto previsto dal più pessimista degli analisti, le borse sino ad un'ora dalla chiusura erano in territorio negativo. Ecco allora i media accorrere in soccorso con una notizia che ha l'effetto di rianimare il moribondo: Nouriel Roubini, l’economista americano che per primo previde la crisi finanziaria e che è sempre stato scettico sulle possibilità di un superamento rapido della recessione, a quanto pare comincerebbe a vedere rosa.
A Roubini con un abile montaggio viene fatto dire in un'intervista apparsa sulla CNBC: «Credo di poter dire che abbiamo passato il momento peggiore, o per lo meno che siamo molto vicini all’inversione di tendenza. Sia in termini economici che finanziari le condizioni possono volgere al miglioramento, anche se la recessione continuerà fino alla fine dell’anno». Tutto rigorosamente virgolettato e ripreso anche da Bloomberg che sottolinea come le dichiarazioni di Roubini hanno contribuito a infondere ottimismo negli analisti e nel mercato, spingendo Wall Street al rialzo.
Peccato che non fosse vero niente, o meglio quelle frasi erano state estrapolate da un contesto dando loro un diverso significato. Tanto è vero che è dovuto intervenire Nouriel Roubini in persona con un comunicato stampa che ha rimesso le cose a posto e tutti i puntini sulle i.
Naturalmente le autorità di borsa si guardano bene dall'intervenire e dall'andare a vedere cosa stia succedendo in un mercato ormai ridotto a una bisca a cielo aperto e facilmente manipolabile dati i bassi volumi di scambio. Anche attraverso l'informazione, distorcendo dati e notizie come sta avvenendo per i risultati delle trimestrali o semplicemente ignorandoli come ad esempio il collasso delle esportazioni nei primi sette paesi industrializzati del mondo.
Labels: bloomberg, borse, crisi economica, crisi finanziaria, nouriel roubini
1 Commenti:
Ciao, approfitto della giornata di ferie per porre un dubbio ulteriore. per il 2010-11 è prevista come ben sai una seconda ondata di resets sui mutui, con conseguenti foreclosures questa volta principalmente gli option arm e gli alternative con interessamento dei prime. secondo me il parco buoi vero, quello incapace di virare rapidamente, se è dentro ha già ampiamente deciso di cassettare gli investimenti ignaro della cannellata in arrivo. Nei media per la prima volta è tutto un fiorire di articoli ottimisti, tutti accordati per mostrare come i colossi bancari usa facciano utili ( senza specificare che sono utili da trading ), che il peggio è passato su base mensile ( e lasciamo perdere visto che un minicrollo avverrà a ottobre ). E' evidente che i giornali allineati stanno spingendo il vero parco buoi nelle fauci del lupo e non verso investimenti redditizi. abbiamo calma piatta dal punto di vista della domanda finale, Shiller ha sottolineato che il mercato immobiliare resterà impantanato per anni. per me prima di ripartire ci sarà un'altra grossa inaspettata crisi, con gli uomini della fed, che ricominceranno a dire che è stato fatto il possibile ma non si poteva prevedere ...
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