Necrologio
Scrivevo il 2 gennaio 2009 a proposito della scalata a ABN Amro e conseguentemente della vendita di Antonveneta a Monte Paschi Siena:
Oggi, secondo il “Sole 24 Ore”, il salvataggio del Monte dei Paschi di Siena potrebbe costare allo Stato e agli azionisti fino a 8,8 miliardi di euro, di cui 6,5 a carico delle casse pubbliche.
Appunto, quasi 9 miliardi, quei quasi 9 miliardi spesi a causa della megalomania e la corruzione di un Presidente assecondato da amministratori e sindacati che anche negli ultimi 7 anni hanno fatto la loro parte nell'affondare questa banca.
Oggi non ci resta che registrarne l'avvenuto decesso.
Nella battaglia finale si sono affrontate le corazzate più potenti del mondo, Barclays, Royal Bank of Scotland, Fortis e Santander e infine la Santa Alleanza tra Scozzesi, Spagnoli e belga-olandesi ha avuto la meglio sui parsimoniosi ma lungimiranti inglesi.
Si sono spartiti le spoglie ma hanno potuto godersi solo per breve tempo il bottino. Più furbo di tutti è stato il generalissimo Botin che ha rifilato Antonveneta, a quasi il doppio -9 miliardi- di quanto l'avesse pagata, ai comunardi di Siena che hanno fatto il peggior affare del secolo e della loro vita e che ne pagheranno a caro prezzo le conseguenze.E ancora l' 11 gennaio:
Infatti dopo aver comprato Antonveneta al doppio del valore di mercato nel bel mezzo della tempesta perfetta, quando ancora nel maggio 2008 avrebbe potuto ritirarsi dall'operazione, oggi il Presidente Mussari è alla ricerca di svariati miliardi per rientrare nei parametri patrimoniali, magari svendendo qualche asset o, una volta di più, bussando alla porta della Fondazione. Porta alla quale però si è già presentata la Finanza per recapitare una missiva del ministro Tremonti che sollecita chiarimenti sulla abnorme entità della quota di patrimonio impegnata nel gruppo creditizio.
Sfortunatamente per Mussari il 2009 è l'anno dell'Acquario e quindi dovrà ricorrere anche a qualche astrologo compiacente per farsi fare un oroscopo di favore come gli articoli addomesticati del Sole 24 Ore e delle altre testate economiche che raccontano favolette a pagamento. Ai pubblicitari che scrivono sul quotidiano confindustriale consigliamo invece di farsi fare le carte dal Mago di Portici che sicuramente è più informato di loro sulla crisi finanziaria e potrà rivelargli che quando è fallita la Lehman la crisi era già scoppiata da ben quattordici mesi.
Oggi, secondo il “Sole 24 Ore”, il salvataggio del Monte dei Paschi di Siena potrebbe costare allo Stato e agli azionisti fino a 8,8 miliardi di euro, di cui 6,5 a carico delle casse pubbliche.
Appunto, quasi 9 miliardi, quei quasi 9 miliardi spesi a causa della megalomania e la corruzione di un Presidente assecondato da amministratori e sindacati che anche negli ultimi 7 anni hanno fatto la loro parte nell'affondare questa banca.
Oggi non ci resta che registrarne l'avvenuto decesso.
Labels: abn amro, antonveneta, barclays, emilio botin, fondazione monte paschi siena, monte paschi siena, mussari, Royal Bank of Scotland, santander
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