Ben, l'indovino
Come i drogati in una fumeria di oppio, le borse volano sotto l'effetto delle dichiarazioni di ieri del governatore della Fed, Ben Bernanke, secondo cui la recessione è finita. Ma il presidente della Fed è veramente attendibile come Bernacca o dice solo quello che i mercati vogliono sentirsi dire? Tra i tanti commenti che ho letto assegno il primo premio a questo di Barry Ritholtz, deliziosamente ironico e intelligente.
Ben Bernanke ha dichiarato che la recessione è finita.
Questo porta a una semplice domanda: perché dovrebbe importarvi delle sue previsioni sulla recessione?
Basandosi sulla sua esperienza di specialista in previsioni e sul suo acume nell'individuare i problemi economici prima che esplodessero, la sua opinione sull'inizio e sulla fine delle recessioni è, ad essere franchi, irrilevante.
Ricordate che fu Bernanke a descrivere la situazione dei sub-prime, come "contenuta"; è stato lui che ha creduto che la crisi immobiliare non si sarebbe diffusa più ampiamente nell'economia, e fu lui in qualche modo a pensare che la drammatica situazione di Bear Stearns non si ripetesse di nuovo.
Non voglio discriminare Bernanke; dopo tutto, è un economista, e se siete stati attenti, avrete notato che l'intera categoria non ha visto l'arrivo della recessione, la crisi del credito e il collasso del mercato. Potreste anche trovare utile ignorare ciò che la categoria che non è stata capace di prevedere ieri pensa sul domani.
Anche adesso, il presidente della Federal Reserve ha detto che la recessione è "molto probabilmente finita", non appena i consumatori hanno mostrato alcuni primi segnali di ripresa della spesa. Non importa che tutta questa attività di vendita al dettaglio sia stata stimolata dagli incentivi governativi.
Ora, come investitori, vorrete conoscere il punto di vista economico del capo della Fed, in particolare quello pertinente la sua politica dei tassi di interesse. La cura prescritta ha reso chiaro che è stato deciso che i tassi rimangano bassi per il prossimo futuro, cosicchè questo diventa un non-problema in questo contesto.
Ma le sue previsioni economiche? Non preoccupatevi.
Guardate che non sono stato un critico particolarmente duro col presidente della Fed. Mentre non può essere Paul Volcker, non è nemmeno (per fortuna) Alan Greenspan. E ci sarebbe potuto capitare molto di peggio che avere uno studioso della Grande Depressione e anche un pensatore fuori dagli schemi come il capo della Fed.
Ma come specialista in previsioni? Non è meglio del suo predecessore...
Labels: barry ritholtz, bernanke, borse, Grande Recessione
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