La danza dei sette veli
Come conferma il Financial Times, il segreto bancario è vivo e vegeto nell'Unione Europea. Infatti mentre molti paesi europei rafforzano, soprattutto a livello mediatico, la loro campagna contro i paradisi fiscali invocando maggior trasparenza e chiedendo che i paesi canaglia squarcino i veli dei loro preziosi segreti bancari, a casa loro invece sembra non ci sia nessuna fretta di togliere il velo sugli stress test del proprio sistema bancario.
Il Fondo Monetario Internazionale proprio questa settimana ha esortato i governi europei ad introdurre regolari stress test degli istituti finanziari secondo le linee adottate negli Stati Uniti. Sarebbe necessaria una buona "pulizia di primavera", ha aggiunto il Fondo, al fine di garantire che le banche europee siano adeguatamente capitalizzate.
Tuttavia, da una parte, le banche europee sostengono che lo stile americano degli stress test difficilmente si può applicare alle proprie strutture, perché le condizioni economiche e le norme contabili sono diverse, e, dall'altra, funzionari dell'Unione Europea insistono anche sul fatto che diversi stress test sono stati già effettuati sotto la responsabilità delle singole autorità regolatrici nazionali e non vi è alcuna necessità di renderli pubblici.
Ora sembra che i ministri finanziari dell' Unione Europea siano disponibili a rivelarci qualcosa, pensate un pò, una media complessiva dello stato di salute del sistema bancario europeo. La cosa, va da sè, fa sorgere dubbi e sospetti più che legittimi e, in un quadro dove tutte le banche diventano grigie, non aiuta certo a recuperare la fiducia del mercato.
La domanda a questo punto può apparire ingenua, ma se non c'è alcun dubbio, per dirla come il Financial Times, che le autorità di regolamentazione europee nei vari Stati membri abbiano fatto un ottimo lavoro, perchè allora nessuno deve conoscerlo? Cosa bisogna nascondere al mercato sotto i consueti e sconvenienti sette veli?
Il Fondo Monetario Internazionale proprio questa settimana ha esortato i governi europei ad introdurre regolari stress test degli istituti finanziari secondo le linee adottate negli Stati Uniti. Sarebbe necessaria una buona "pulizia di primavera", ha aggiunto il Fondo, al fine di garantire che le banche europee siano adeguatamente capitalizzate.
Tuttavia, da una parte, le banche europee sostengono che lo stile americano degli stress test difficilmente si può applicare alle proprie strutture, perché le condizioni economiche e le norme contabili sono diverse, e, dall'altra, funzionari dell'Unione Europea insistono anche sul fatto che diversi stress test sono stati già effettuati sotto la responsabilità delle singole autorità regolatrici nazionali e non vi è alcuna necessità di renderli pubblici.
Ora sembra che i ministri finanziari dell' Unione Europea siano disponibili a rivelarci qualcosa, pensate un pò, una media complessiva dello stato di salute del sistema bancario europeo. La cosa, va da sè, fa sorgere dubbi e sospetti più che legittimi e, in un quadro dove tutte le banche diventano grigie, non aiuta certo a recuperare la fiducia del mercato.
La domanda a questo punto può apparire ingenua, ma se non c'è alcun dubbio, per dirla come il Financial Times, che le autorità di regolamentazione europee nei vari Stati membri abbiano fatto un ottimo lavoro, perchè allora nessuno deve conoscerlo? Cosa bisogna nascondere al mercato sotto i consueti e sconvenienti sette veli?
Labels: europa, stress test
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