Per il Dr.Doom il piano Geithner non è alternativo alle nazionalizzazioni
In un'intervista rilasciata al blog economico del New York Times, DealBook, Nouriel Roubini, alias Dr.Doom, dà una lettura abbastanza interessante e al di fuori degli schemi del piano Geithner, sostenendo che il piano del Segretario del Tesoro americano non costituisce un'alternativa alla nazionalizzazione. Dal suo punto di vista, le banche insolventi dovrebbero essere nazionalizzate e ad esse non dovrebbe essere applicato il piano Geithner, mentre quelle solvibili dovrebbero comunque liberarsi degli asset tossici e il piano Geithner è la soluzione migliore di ogni altra alternativa.
Secondo l'economista quelli che bocciano il piano Geithner perchè preferiscono la nazionalizzazione hanno ragione sul fatto che le banche insolventi dovrebbero essere nazionalizzate ma non spiegano come quelle solvibili dovrebbero sbarazzarsi dei titoli tossici. Inoltre coloro che criticano il piano Geithner in quanto non lo ritengono una valida soluzione per i titoli tossici delle banche solvibili dovrebbero proporre un'alternativa che funzioni e meno costosa per il governo di quanto lo sia il piano Geithner.
In un altro articolo pubblicato sul suo blog Nouriel Roubini interviene invece sul problema delle regole e sostiene l'urgenza di dare il via libera ad una legislazione speciale che permetta una nazionalizzazione regolamentata delle banche e delle istituzioni finanziarie insolventi. Se questo particolare regime fosse stato in vigore un anno fa, dice Roubini, si sarebbero evitati i costosi salvataggi di Bear Stearns e AIG e si sarebbe potuto evitare il disordinato collasso seguito al fallimento di Lehman Brother.
Allo stesso modo oggi, non appena eseguito lo stress-test, alcune grandi e importanti banche del sistema (e le loro holding e divisioni finanziarie non-bancarie) dovrebbero essere nazionalizzate. Per farlo disciplinatamente, insiste il Dr. Doom, abbiamo assolutamente bisogno di applicare a queste entità lo speciale regime applicato nel caso di Fannie e Freddie. Perciò per acquisire ordinatamente le grandi banche insolventi e minimizzare i costi fiscali, i danni finanziari collaterali e il rischio sistemico di questo tipo di acquisizione occorre far passare subito questa legislazione e il Congresso deve farlo subito.
La luce in fondo al tunnel, conclude Nouriel Roubini, potrebbe essere quella di una ripresa dopo una lunga e terribile recessione globale a forma di U oppure quella della carcassa del treno di una semi-depressione globale a forma di L. Evitare la L è possibile ma richiede molta più coerenza ed una più aggressiva azione politica negli Stati Uniti, in Cina e nel resto del mondo. Beh, è già una fortuna che il Dr.Doom non veda in quella luce i lampi di una nuova tempesta in arrivo.
Secondo l'economista quelli che bocciano il piano Geithner perchè preferiscono la nazionalizzazione hanno ragione sul fatto che le banche insolventi dovrebbero essere nazionalizzate ma non spiegano come quelle solvibili dovrebbero sbarazzarsi dei titoli tossici. Inoltre coloro che criticano il piano Geithner in quanto non lo ritengono una valida soluzione per i titoli tossici delle banche solvibili dovrebbero proporre un'alternativa che funzioni e meno costosa per il governo di quanto lo sia il piano Geithner.
In un altro articolo pubblicato sul suo blog Nouriel Roubini interviene invece sul problema delle regole e sostiene l'urgenza di dare il via libera ad una legislazione speciale che permetta una nazionalizzazione regolamentata delle banche e delle istituzioni finanziarie insolventi. Se questo particolare regime fosse stato in vigore un anno fa, dice Roubini, si sarebbero evitati i costosi salvataggi di Bear Stearns e AIG e si sarebbe potuto evitare il disordinato collasso seguito al fallimento di Lehman Brother.
Allo stesso modo oggi, non appena eseguito lo stress-test, alcune grandi e importanti banche del sistema (e le loro holding e divisioni finanziarie non-bancarie) dovrebbero essere nazionalizzate. Per farlo disciplinatamente, insiste il Dr. Doom, abbiamo assolutamente bisogno di applicare a queste entità lo speciale regime applicato nel caso di Fannie e Freddie. Perciò per acquisire ordinatamente le grandi banche insolventi e minimizzare i costi fiscali, i danni finanziari collaterali e il rischio sistemico di questo tipo di acquisizione occorre far passare subito questa legislazione e il Congresso deve farlo subito.
La luce in fondo al tunnel, conclude Nouriel Roubini, potrebbe essere quella di una ripresa dopo una lunga e terribile recessione globale a forma di U oppure quella della carcassa del treno di una semi-depressione globale a forma di L. Evitare la L è possibile ma richiede molta più coerenza ed una più aggressiva azione politica negli Stati Uniti, in Cina e nel resto del mondo. Beh, è già una fortuna che il Dr.Doom non veda in quella luce i lampi di una nuova tempesta in arrivo.
Labels: geithner, nouriel roubini
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