Tuesday, February 17, 2009

Vento dell'Est

Un ciclone si sta per abbattere sull'Europa e sul - tanto sbandierato come solido - sistema bancario italiano. A lanciare l'allarme è l'agenzia di rating Moody's.

Secondo l'agenzia, infatti, i Paesi dell'Est europeo - nonostante la crescita in alcuni casi vertiginosa fatta registrare nei mesi scorsi - si trovano ormai in una condizione di grande difficoltà complessiva. La loro, specifica Moody's in un report, è "una crisi profonda e che non accenna a stabilizzarsi. Per questo sono inevitabili forti ripercussioni sugli interessi delle banche europee occidentali".

A destare il maggiore allarme sono i sistemi economici che presentano significativi deficit fiscali. In questo senso, le situazioni peggiori sono quelle delle repubbliche baltiche e di Ungheria, Croazia, Romania e Bulgaria (ma, aggiunge ancora Moody's, per le banche occidentali non è così sicuro investire neanche in Ucraina, Kazakistan e Russia).

L'84% delle banche dell'Europa dell'Est sono di proprietà di istituti italiani, francesi, belgi, tedeschi, svedesi e austriaci. Le esposizioni più pesanti sono quelle dell'Austria, dell'Italia e della Svezia.

Tra le banche più a rischio Unicredit. Ma lo scenario che si prefigura è apocalittico:

Questo misterioso atto di follia collettiva è l’equivalente per l’Europa della bolla dei mutui subprime negli USA. Tuttavia c’è una differenza cruciale: le banche europee devono pagare il conto per entrambe le bolle di debito, quelle statunitensi no.

In più l’Europa ha pure in mano ben il 74% di tutti i 5 mila miliardi di dollari di prestiti fatti nei Paesi Emergenti: le banche europee sono 5 volte più esposte rispetto a quelle statunitensi e giapponesi su questo fronte e hanno una leva finanziaria (il loro passivo totale rispetto al patrimonio netto della banca) pari al 150% delle banche statunitensi e giapponesi.

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