Wednesday, February 25, 2009

Piani misteriosi

Nazionalizzazione si, nazionalizzazione no. L'incertezza, oltre che stucchevole e pericolosa per la credibilità dell'amministrazione Obama, sta scadendo nella farsa.

Piani e voci di piani per il salvataggio delle banche vengono presentati quotidianamente dai giornali e dalle tv ma non si capisce perchè debbano funzionare nè cosa abbia veramente in mente il Segretario del Tesoro Geithner che, come Penelope, di giorno tesse la tela e la notte la disfa, cercando forse l'impossibile quadratura del cerchio: evitare il fallimento delle banche, socializzando le perdite, ma senza nazionalizzarle.

L'ultima pensata è quella di convertire le azioni privilegiate detenute dal governo in azioni ordinarie. A demolire questa ipotesi di lavoro ci pensa il Premio Nobel per l'economia Paul Krugman che ricorre a questo disegno per descrivere la situazione:



In alto l'attivo di una banca. In basso la linea del suo passivo, con le obbligazioni che ha verso le diverse controparti con segmenti di colori differenti secondo il loro peso decrescente (rosso il debito, verde per le azioni privilegiate, blu per le ordinarie). Il disegno descrive l'ipotesi che ci interessa: quella in cui l'attivo non è sufficiente a coprire i debiti.

Ciò nonostante, le azioni, sia privilegiate che ordinarie, hanno ancora un certo valore di mercato. Perchè? Perchè gli investitori ritengono che Geithner impedirà il collasso della banca, tutelando i creditori, ma con gli azionisti che riceveranno un premio se in qualche modo ci sarà un'inversione di tendenza.

Quel che si vuole fare è ripulire i bilanci della banca, di modo che essa non sia più sotto tutela dello Stato. Quando la FDIC (Agenzia federale che svolge una funzione simile a quella del nostro Fondo interbancario di tutela dei depositi) deve fare fronte alla situazione di una banca in queste condizioni, confisca la banca, espropria gli azionisti, paga una parte dei debiti e poi riprivatizza.

Quello che il Tesoro sembra invece proporsi ora è di convertire parte delle azioni verdi in azioni blu, cioè convertire azioni privilegiate in ordinarie. E' vero che le azioni privilegiate hanno il valore del debito, il pagamento obbligatorio del dividendo, etc.. C'è qualcuno però che ritenga che la ragione per cui le banche sono in crisi è che esse siano strozzate dai loro obblighi nei confronti degli azionisti privilegiati invece che da quella linea rossa dei debiti?

Questo piano non risolve il problema e la sensazione di fondo è che l'amministrazione Obama abbia in mente solo un valzer di poltrone illudendosi che l'iceberg possa diventare più resistente mentre si scioglie.

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