Friday, July 31, 2009

Quando i dati sul Pil diventano un'opinione

Il Dipartimento del Commercio Usa ha reso noto che nei tre mesi da aprile a giugno l'economia a stelle e strisce si è contratta dell'1%, flessione meno marcata rispetto al -1,5% stimato in media dal mercato. Rullano i tamburi degli inguaribili ottimisti: la recessione è agli sgoccioli, strillano! Tuttavia, come sottolinea Beatotrader nel suo blog

- Il PIL del 1° trimestre è stato rivisto al ribasso da -5,5% a -6,4% con un peggioramento di -0,9%
- Il PIL del 2° trimestre batte le attese degli analisti che vedevano una discesa a -1,5%: la discesa è "solo" dell'1%. Le attese sono state battute dello 0,5%...ma quel -1% viene calcolato sul primo trimestre che è stato rivisto al ribasso dello 0,9%....Se la matematica non è un'opinione, traetene voi le conclusioni...

A ingarbugliare ancor più i dati e le analisi ci si mette anche lo stesso Dipartimento del commercio americano che, attraverso la BEA (Bureau of Economic Analysis), ha rivisto tutta la serie dei dati statistici riguardanti il Pil degli ultimi 80 anni, dal 1929 al 2009, dando luogo a sorprendenti risultati, come ci spiega Crossing Wall Street con dovizia di grafici.

Ad esempio il primo trimestre del 2008 prima considerato positivo con un +0.87%, ora diventa un meno 0.73%. La crescita del secondo trimestre del 2008 ora è stata tagliata quasi della metà e la contrazione nel terzo trimestre dello stesso anno è stato cinque volte peggiore di quanto a suo tempo si era pensato. Chiaro che questi nuovi dati dovrebbero determinare una diversa rilettura anche degli ultimi risultati e della crisi stessa. Ma tanto, che importa? Non siamo forse già usciti dalla Grande Recessione?

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