Wednesday, March 18, 2009

E vissero tutti felici e contenti

E' iniziata la favola dei "conti migliori del previsto" e dei bilanci con "utili sopra le attese". Era scritto nel copione di questa crisi che nell'orgia di dati negativi i maggiori responsabili della tempesta perfetta cercassero di confondere le acque e di illudere i mercati con falsi segnali di ripresa. Siamo ormai all'inganno istituzionalizzato e anche questo è un segnale di come finanza e politica continuino a sottovalutare il morbo che avvolge con la sua ombra tutto il pianeta.

Hanno cominciato oltreoceano Citi, BofA, Wells Fargo, JPMorgan che, fino al giorno prima sull'orlo del baratro, dopo aver inghiottito come idrovore centinaia di miliardi dei cittadini americani, al solo sentir parlare di nazionalizzazioni e blocco dei superbonus ai top manager, si sono alzate dal letto di morte per saltellare come vispe Terese salvo però non dichiarare perdite, titoli tossici e svalutazioni che hanno in corpo.

Qui da noi in attesa che i prefetti decidano a chi erogare il credito, rendendo superfluo pagare lo stipendio non solo ai top manager delle banche ma persino ai Direttori di Agenzia, Unicredit dichiara ovviamente un utile 2008 "sopra le attese" e propone "un dividendo in azioni di nuova emissione rivenienti da un aumento di capitale gratuito da attuarsi mediante imputazione di riserve disponibili". Già proprio così: finchè c'è musica si continua a ballare.

Monte Paschi Siena invece, per dare il contentino alla fondazione ed ai senesi, pagherà, a quanto sembra, un mini-dividendo. Tanto, per tappare le falle ci sarà sempre tempo e modo, con i Tremonti Bond. Tempo che non era più a disposizione di Banco Popolare che ha dovuto bussare con il cappello in mano alla porta di Tremonti per chiedere oltre un miliardo di euro per salvare Italease. Prima reazione del mercato negativa e Moody’s ha messo i rating del Banco sotto osservazione.

Tocca al Fondo Monetario Internazionale richiamare tutti, banche pronte al falso in bilancio, borse schizofreniche, premier disperati e presidenti di confindustria che vedono soldi veri, alla dura e cruda realtà. Il Fondo pubblicherà domani nuove stime sulla crescita dell'economia globale e dei principali paesi del G20 per il 2009 e il 2010. Le nuove stime rifletteranno il peggioramento delle prospettive registrato nel corso delle ultime settimane. La crisi sarà lunga e finirà, certo, ma sarà a lieto fine?

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