Il Dr.Doom colpisce ancora
Il Dr.Doom, alias Nouriel Roubini, l'uomo che predisse l'attuale crisi finanziaria, in un'intervista rilasciata al canale CNBC prevede che la recessione negli Stati Uniti potrebbe trascinarsi per anni se mancherà un'azione risoluta. Ma che altro ha detto il guru dell'economia, professore alla New York University's Stern School of Business? Lasciamo direttamente a lui la parola.
In conclusione, come direbbe Vergassola, c'è una luce in fondo al tunnel? Si, risponde Roubini ma prima di veder migliorare la situazione la vedremo peggiorare. Nel 2009 non possiamo escludere rimbalzi favorevoli sui corsi azionari all’interno di un trend negativo ma quelli che vedono un recupero nella seconda metà dell'anno sono degli illusi. Infatti, secondo i calcoli del Dr.Doom, potremmo vedere lo S&P 500 a 500 punti e il Dow Jones a 5.000.
Nota:
Quella proposta è l'intervista rilasciata alla rete televisiva. Chi è interessato alle registrazioni che coprono anche la conferenza di Roubini può visionare i relativi video a questi link:
Siamo nel 15esimo mese di recessione e durerà per altri 21. La crescita è prossima allo zero e il tasso di disoccupazione arriverà oltre il 10% l'anno prossimo. E non c'è nessuna speranza che la recessione finisca entro il 2009 mentre più che probabilmente continuerà per quasi tutto il 2010.
Il rischio di un totale collasso per ora è stato scongiurato ma l'economia sta andando incontro alla fine con migliaia di tagli, mentre la maggior parte delle istituzioni finanziarie americane sono del tutto insolventi. La prospettiva di mercato più favorevole per le banche è la loro nazionalizzazione: un'acquisizione temporanea, ripulirle e rimetterle di nuovo in attività.
Riguardo la lamentela che il Tesoro non potrebbe legalmente acquisire le banche, Roubini risponde che la maggior parte delle banche sono già nelle mani del governo e che il governo potrebbe metterle sotto amministrazione controllata nel caso fosse necessario.
Prima dell'intervista Roubini aveva parlato ad una conferenza durante la quale ha detto che le perdite complessive potrebbero arrivare a 3.600 miliardi di dollari, di cui la metà originati dalle banche o comunque da operatori bancari e l'altra metà, tra gli altri, da hedge fund e fondi pensione.
Se il Pil USA il prossimo anno potrebbe scendere a zero, il Pil mondiale potrebbe addirittura declinare in territorio negativo. Con una recessione di 36 mesi esiste la possibilità di una quasi stagnazione, o vicina a una depressione, a L, anzichè una semplice pesante recessione a U.
La caduta dei consumi insieme ad altri dati negativi rafforzano la spirale deflattiva, contribuendo a peggiorare la situazione. Se uno si aspetta che i prezzi domani siano più bassi perchè dovrebbe comprare oggi? E' più facile interrompere un ciclo inflattivo che uno deflazionario e mentre un anno di deflazione può andare bene, tempi più lunghi sarebbero un vero disastro.
Perciò, cosa può fare il governo? La parte facile è abbassare i tassi d'interesse e comprare gli asset tossici. La parte difficile sarà come affrontare il problema delle case. Il mercato immobiliare, al pari di una società in bancarotta che si debba ristrutturare, ha bisogno di una riduzione del debito. Piuttosto che rivedere i mutui uno per uno bisognerebbe "rompere" ogni contratto. Il pacchetto di 800 miliardi di Obama non basta, anche perché composto da 200 miliardi di tagli d’imposta che sono uno spreco di denaro.
In conclusione, come direbbe Vergassola, c'è una luce in fondo al tunnel? Si, risponde Roubini ma prima di veder migliorare la situazione la vedremo peggiorare. Nel 2009 non possiamo escludere rimbalzi favorevoli sui corsi azionari all’interno di un trend negativo ma quelli che vedono un recupero nella seconda metà dell'anno sono degli illusi. Infatti, secondo i calcoli del Dr.Doom, potremmo vedere lo S&P 500 a 500 punti e il Dow Jones a 5.000.
Nota:
Quella proposta è l'intervista rilasciata alla rete televisiva. Chi è interessato alle registrazioni che coprono anche la conferenza di Roubini può visionare i relativi video a questi link:
Labels: nazionalizzazione, nouriel roubini
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