Wednesday, April 08, 2009

Il Paese della Cuccagna

Ricordate i bei tempi andati del TARP quando ogni entità finanziaria si trasformava in holding bancaria per poter usufruire dei fondi dei contribuenti americani messi a disposizione da Bush e dal suo Segretario del Tesoro, Hank Paulson? Goldman Sachs, Morgan Stanley, American Express, tutti a saltare sul carro della diligenza e a prosciugare quei 700 miliardi di dollari finiti poi nelle tasche di azionisti e creditori.

Ebbene ora quei tempi sembrano tornati: anche le compagnie di assicurazione, almeno quelle che operano nel ramo vita, avranno, stando al Wall Street Journal, il loro TARP. Ad averlo deciso, il Dipartimento del Tesoro americano che annuncerà nei prossimi giorni l'estensione del piano di salvataggio anche per questo settore in grosse difficoltà. Ma ad una condizione:

Solo le assicurazioni che possiedono banche riconosciute dal governo federale saranno considerate qualificate per il programma. Già l'anno scorso il Tesoro aveva dichiarato che le assicurazioni-vita avrebbero potuto rientrare nel TARP se fossero state proprietarie di holding bancarie, ma non aveva ancora ufficialmente deciso di erogare fondi a queste compagnie in quanto aveva focalizzato i suoi sforzi sulle banche e sulle case automobilistiche.


Cosa è dunque accaduto nel frattempo per cui si è deciso di intervenire? E' sempre il Wall Street Journal a spiegarcelo:

Primo, le maggiori compagnie hanno offerto prodotti previdenziali promettendo rendimenti garantiti che non tenevano conto dell'andamento dei mercati azionari. A causa del declino dei mercati queste compagnie sono ora scoperte per grosse cifre, anche se i pagamenti non sono previsti prima di 10 o più anni. Secondo, le assicurazioni hanno perso ingenti somme in investimenti immobiliari e obbligazioni corporate.


Dopo le cattive notizie il Wall Street Journal dà comunque ai suoi lettori quella che dovrebbe essere una notizia positiva per i contribuenti e cioè che fortunatamente nel TARP sono rimasti solo 130 miliardi di dollari per cui non ci sarebbe il rischio di buttare via altro denaro pubblico.

Io non concluderei però così ottimisticamente, perchè siamo poi così sicuri che qualcuno nel governo, dopo il piano Geithner per eliminare gli asset tossici dalle banche, l'abolizione del mark to market, l'acquisto da parte della Fed dei titoli di Stato invenduti, il TALF, e chi più ne ha più ne metta, non tirerà fuori dal cilindro qualche altro coniglio?

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