Mentre Palazzo Cordusio brucia a Piazza Affari si stappa Champagne
Mentre una borsa impazzita festeggia gli utili di Unicredit "sopra le attese" (il titolo ha toccato quasi un +20%), arrivano nella stessa giornata notizie deprimenti per il gruppo di Alessandro Profumo, benché il mercato e i politici della maggioranza e dell'opposizione, senza distinzione di colori, vogliono continuare a vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto, credendo alla favoletta che le nostre banche sono le più solide al mondo.
Ha iniziato ieri Bloomberg con un report sull'esposizione di Unicredit nell'europa orientale sottolineando come un decennio di espansione, che ha visto più di 65 miliardi di dollari di acquisizioni in operazioni che si estendono dalla Polonia al Kazakistan stia allarmando gli analisti che prevedono un default dei prestiti in quei paesi dell'est, dove la banca ha concentrato la sua crescita. Bloomberg ricordava anche che Unicredit ha perso il 76 per cento del suo valore di borsa negli ultimi 12 mesi, il secondo più grande calo tra le banche italiane.
Poi è arrivata la dichiarazione di questa mattina che parla di utili sopra le attese, sorvolando sul fatto che la banca ha subìto comunque un calo dei profitti del 57 per cento nel quarto trimestre. In compenso, sempre questa mattina, Unicredit ci ha informato anche che sta programmando di chiedere 4 miliardi di euro in aiuti di Stato. In verità i risultati non sono stati così male rispetto alle previsioni degli analisti ma i risultati si riferiscono al 2008, che, come il gruppo bancario ha detto nella sua dichiarazione, era ancora un "anno molto buono" in Europa orientale. Il 2009 promette di essere molto peggio, e il 2010?
Infine il colpo di grazia. HVB group, la divisione tedesca di Unicredit, ha annunciato questa mattina una perdita di 671 milioni di euro nel 2008 a causa di svalutazioni su investimenti e maggiori accantonamenti per crediti a rischio . Secondo HVB i risultati commerciali sono "gravemente colpiti dalla estrema turbolenze di mercato intensificatesi nel corso del quarto trimestre del 2008".
Ha iniziato ieri Bloomberg con un report sull'esposizione di Unicredit nell'europa orientale sottolineando come un decennio di espansione, che ha visto più di 65 miliardi di dollari di acquisizioni in operazioni che si estendono dalla Polonia al Kazakistan stia allarmando gli analisti che prevedono un default dei prestiti in quei paesi dell'est, dove la banca ha concentrato la sua crescita. Bloomberg ricordava anche che Unicredit ha perso il 76 per cento del suo valore di borsa negli ultimi 12 mesi, il secondo più grande calo tra le banche italiane.
Poi è arrivata la dichiarazione di questa mattina che parla di utili sopra le attese, sorvolando sul fatto che la banca ha subìto comunque un calo dei profitti del 57 per cento nel quarto trimestre. In compenso, sempre questa mattina, Unicredit ci ha informato anche che sta programmando di chiedere 4 miliardi di euro in aiuti di Stato. In verità i risultati non sono stati così male rispetto alle previsioni degli analisti ma i risultati si riferiscono al 2008, che, come il gruppo bancario ha detto nella sua dichiarazione, era ancora un "anno molto buono" in Europa orientale. Il 2009 promette di essere molto peggio, e il 2010?
Infine il colpo di grazia. HVB group, la divisione tedesca di Unicredit, ha annunciato questa mattina una perdita di 671 milioni di euro nel 2008 a causa di svalutazioni su investimenti e maggiori accantonamenti per crediti a rischio . Secondo HVB i risultati commerciali sono "gravemente colpiti dalla estrema turbolenze di mercato intensificatesi nel corso del quarto trimestre del 2008".
Labels: unicredit
0 Commenti:
Invia il tuo commento
<< Home