Saturday, August 29, 2009

Incentivi da rottamare

A guardarli bene i risultati del programma di incentivi alla rottamazione che negli Stati Uniti chiamano ‘cash-for-clunkers’ (spesi oltre 3 miliardi di dollari dei contribuenti) non hanno risollevato le sorti del mercato americano dell'auto. Anzi per i due giganti di Detroit, General Motors e Chrysler, sono stati abbastanza deludenti.

Infatti la GM, superata dalla Toyota, si è guadagnata il 17,6% dei 690.100 veicoli venduti sotto il programma, mentre la Chrysler, superata anche da Nissan e Hyundai, ha ottenuto appena il 6.6% di vendite. Dato ancor più sconfortante se consideriamo che la quota di mercato della GM nei primi sette mesi del 2009 era stata del 19,6 per cento e per la Chrysler del 9,6%. Insomma chi ha pensato bene di cambiare la propria vecchia macchina utilizzando fino a 4.500 dollari di incentivi - presi dalle tasche di altri contribuenti americani - ha preferito, segno dei tempi che cambiano, le più piccole, economiche ed ecologiche auto giapponesi e coreane.

Inoltre stanno già emergendo segnali che le vendite complessive torneranno giù decisamente, ora che gli incentivi sono finiti. Jeremy Anwyl, chief executive di Edmunds.com, un servizio online che fornisce i prezzi delle auto, ha dichiarato al Financial Times che il ‘Cash-for-clunkers’ ha alterato il mercato in modo da far respirare l'industria per quattro settimane. Ora inizia il tempo di pagarne lo scotto: secondo Edmunds, basandosi sulle visite al suo sito, l'intenzione d'acquisto è andata giù dell'11% dalla media di Giugno, prima che iniziasse il programma ‘cash-for-clunkers’.

Tutto già visto e previsto: gli incentivi alla rottamazione sono pannicelli e acqua calda i cui risultati possono esaltare solo gli ottimisti di professione, perchè anticipano e concentrano in un breve periodo gli acquisti che altrimenti verrebbero rimandati di mesi ma non fanno terminare lo sciopero dei consumatori. Ora non resta che aspettare di vedere quanto ha inciso il cash-for-clunkers sulle future vendite. Non occorre essere profeti di sventura per intuire che probabilmente l'industria dell'auto conoscerà da Settembre il peggiore ciclo di vendite dopo la crisi dei primi anni '70.

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